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La scuola e la città: una scuola nel parco di Grassina | 2011

 

Già nei primi schizzi ed eidotipi era presente una direzione est-ovest, una sorta di perpendicolare alla Strada Chiantigiana, una traccia del tragitto solare; e anche la geometria del quadrato: il vuoto della piazza (Umberto I) e la sua diagonale sono state evidenti figure guida. Ma abbiamo deciso i far prevalere i segni più prossimi al progetto e così il muro a retta che costeggia il lotto della scuola ha dettato la direzione del nostro percorso-stoà-loggia.

 

Sono state tuttavia le ville del comune di Bagno a Ripoli (soprattutto la Villa Medicea Lampeggi e Villa Lilliano-Malenchini) con il loro simbiotico rapporto con verde, i percorsi, le scale, le corti a ispirare la progettazione di questa scuola. L’archetipo della doppia scala simmetrica e la torre, oltre a relazionarsi al campanile dell’antica chiesa S. Michele a Tegolaia, sono dovuti proprio alla ricerca di un rapporto con villa Lilliano davvero vicina alla nostra area di progetto. Il primo insediamento di questa villa per l'appunto fu una torre di avvistamento risalente all’XI secolo. Una delle sensazioni che abbiamo cercato di ottenere è proprio quella di una “scuola in forma di villa”.

 

Il rapporto tra la nostra scuola e la città ci è apparso come di primaria importanza per divenire un tema fondamentale, uno dei tavoli su cui lavorare. Il testo “la scuola e la città” di Giovanni Michelucci ripubblicato recentemente dalla omonima Fondazione è stato di particolare importanza per lo sviluppo di un’idea di scuola inserita in un’idea di città. Il progetto che questo lavoro propone è una scuola che nasca dal paesaggio agrario e contemporaneamente connetta l’abitato al territorio circostante: è questa la linea doppia che ha guidato la nostra ricerca. È il tentativo di “una scuola diversa da ogni altra cosa” (LOUIS I. KAHN, Gli scritti, a cura di Maria Bonaiti, Milano, 2002), di un edificio che collabori ad educare, di una scuola- città in una citta-scuola. La tematica dell'educazione e del rispetto dell'ambiente si declina dunque come un'architettura educativa: i tetti verdi terrazzamenti da coltivare, una torre del vento per l'energia eolica e una stoà solare.

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